. . . i rami, non più opera in sogno… provo alle lacrime, il grido dentro che non più mi salva…
Provo alle lacrime
il grido di vivere dentro
come qualcosa che freme
e non mi salva,
niente da chiedere ai passi
e nemmeno a dio, tranne al goffo
corteo di guance che ferisce
e stringe,
dall’ombra offese in parte
quando il respiro è un tratto
a matita e la voce pianto
in perdono al fiato, in luogo
ad ogni oceano fissato.
Così ora che vanno
provo al tempo le rughe
delle strade, fallendo
diramazioni sparse e senza veli,
e per un viaggio che mi resiste
anche prendere il volo
è un’orma senza significato,
con le incerte lamentele
di essere stanco, di un dolore
docile abbandono di arti,
per ripetere di questa adunanza
soltanto i rami, non più opera in sogno,
all’odore di terra
per coscienza e giaciglio.
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. . . it doesn’t work in dreams anymore …
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I feel the tears
the cry living inside
like something that quivers
and doesn’t save me,
nothing to ask in the steps
not even the God, except to clumsy
procession of cheeks wounding
and tightens,
partly offended by the shadow
when the breath is a trait
in pencil and the voice crying
forgiving breath, in place
to every fixed ocean.
So now they go
at time, feeling the wrinkles
of the streets, failing of
scattered branches with no veils,
and for a journey that resists me
but also taking flight
it’s a meaningless footprint,
with uncertain complaints
of being tired, of docile pain
abandoning the arts,
for repeating this meeting
only the branches, no more effective in dreams,
to the smell of earth
for conscience and the couch…
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© SARINO * VII * MMXIX *
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Quello che resta
Dove uno vive, lì ama.
Qualsiasi cosa uno viva, l’ama.
Dopo, si perdono i tratti
svaniscono i volti a uno a uno,
resta soltanto e non invecchia
la lingua che li ha descritti.
~ poesia di TITOS PATRIKIOS ~
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Ecco vorrei dare forma a quanto ha scritto Titos Patrikios e magari condividere in versi e racconti la mia realtà, il mio approcciarmi alla vita di tutti i giorni e forse anche esporre i miei sogni. Convinto che la poesia o la scrittura in genere non abbia un linguaggio prestabilito, vorrei provare a rappresentare volti e strade, avvallamenti e altezze ma anche ricordi e dissolvenze, percorsi e partenze.
In questa avventura mi piacerebbe incontrare interazione, magari entusiasmo in direzione istinto e chissà che il senso dell’emozione non riesca a trovarci a largo di capo inchiostro.
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© SARINO * MMXIX *
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