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Archive for August, 2019

. . . ¡¡¡ Grandissimo Totò sull’umanita !!!

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https://youtu.be/Zw0BrLPRcow
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• LA BANDA DEGLI ONESTI • 1956 •
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https://youtu.be/5GjGVTdF3Ac
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. . . il dolore riscopre amica… con paura nel cuore… amo te – che mi ascolti …

Poesia in rete

André Kertész, Flowers for Elizabeth, 1976

Amai trite parole che non uno
osava. M’incantò la rima fiore
amore,
la piú antica difficile del mondo.

Amai la verità che giace al fondo,
quasi un sogno obliato, che il dolore
riscopre amica. Con paura il cuore
le si accosta, che piú non l’abbandona.

Amo te che mi ascolti e la mia buona
carta lasciata al fine del mio gioco.

Umberto Saba

da “Mediterranee”, in “Il canzoniere (1900-1954)”, “I Millenni” Einaudi, 1965

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Amo.

. . . i tuoi occhi velati di tristezza –
amo questa malinconia d’assenza …

Ettore Massarese

Amo, nei segni del dolore, il tuo viso pulito,

amo, anche, il tempo baro che lo ha reso indefinito.

Amo il fondo dei tuoi occhi velati di tristezza

nell’immersione fluida di un sogno infranto in vaghezza.

Amo questa malinconia d’assenza

che pesca tra i brandelli carnali della tua presenza.

Amo questo scrivere indarno

nel fiore di un ricordo lungo l’Arno.

Amo, anche, del mio dire la tua stizza

che quest’amore ti fa avvertire come un’ossessa bizza.

Amo, amica, il tutt’intorno

del pensiero continuo di te di cui m’adorno.

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Ornithology 44. Saba

. . . leggi … senti che belli non sono, son veri ……..

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Muore…

. . . Quasi vendetta di un paradiso perduto … e mai trovato ……

Ettore Massarese

Muore la terra nel sorriso sghembo

della bestia idiota,

muore a brandelli

disperso il patto dei fratelli.

Muore nei volti sbiaditi

di naviganti strenui e smarriti.

Muore nel villaggio dal fuoco sbranato.

Muore, ormai, nel suo respiro affannato.

Muore d’amore sbranato

dalla belva dell’insulto.

Quasi vendetta di un dio sconosciuto

che regala ai posteri un paradiso perduto.

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anche stanotte

. . . in realtà … riconoscili, le persone vere …
anche stanotte … nessuno è niente …

almerighi

niente e nessuno
è mai stato qui, tutti
in proscenio ricordano
di aver dimenticato la parte

Tino si sbracciava, ripeteva
la stessa battuta.
il cuore perduto, là dove
nemmeno un occhio di bue
riusciva a colpire

in realtà compete al buio
la capacità di riconoscere
persone vere.
la notte è passata
anche stanotte

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. . . Nulla può assolvere il poeta, nemmeno la sua morte . . .

restano qui sempre e ancora …. + ∞

Poesia in rete

Nulla può assolvere il poeta, nemmeno la sua morte.
Eppure della sua rischiosa esistenza
restano qui sempre e ancora, ma come se in più
alcuni segni. E in essi
non c’è perfezione, invero, anche se fosse il paradiso,
ma veridicità, anche se dovesse essere l’inferno…

Vladimír Holan

(Traduzione dal ceco di Vlasta Fesslová. Versi italiani di Marco Ceriani)

Dalla raccolta In progresso (Versi degli anni 1943 -1948)

da “Vladimír Holan, Addio?”, Arcipelago Edizioni, 2014

∗∗∗

Na postupu

Básníka nemůže omluvit nic, ani jeho smrt.
A přece z jeho nebezpečného bytí
zůstává zde vždycky ještě jaksi navíc
několik jeho znamení. A v nich
věru ne dokonalost, i kdyby jí byl ráj,
nýbrž pravdivost, i kdyby jí mělo být peklo…

Vladimír Holan

da “Na postupu: verše z let 1943-1948”, Československý spisovatel, 1964

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. . . *La Bellezza (vien da Dio) … ma,

confrontata con la miseria, è troppo fuggevole, per ferire i più…

Poesia in rete

Vladimír Holan, foto di Václav Chochola, 1970

La bellezza vien da Dio. Ma la bellezza seduce.
Dall’uomo nel paradiso fino al medico legale della puttana uccisa
ci incolpa dell’abbandono,
ci promette una donna come futuro,
ma un futuro così,
che credesse nell’eternità sin oltre Dio,
dopo ci tollera per mezzo della nostra paura –
e se siamo gelosi, viziosamente sorride
fin là dove la malinconia muta noi in gioia del male…

Confrontata con la miseria come certezza
è troppo fuggevole, per ferire i più…
Intravista sì, vista no!

Vladimír Holan

(Traduzione dal ceco di Vlasta Fesslová. Versi italiani di Marco Ceriani)

Dalla raccolta In progresso (Versi degli anni 1943 – 1948)

da “Vladimír Holan, Addio?”, Arcipelago Edizioni, 2014

∗∗∗

Ona II

Krása je od Boha. Ale krása svádí.
Od muže v ráji až k ohledači zavražděné nevěstky
viní nás z opuštěnosti,
zaslibuje nám ženu jako budoucnost,
ale budoucnost tak,

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Signor Ministro

. . . tanta imbecillità, Signor Ministro dell’Infelicità…….

almerighi

Signor Ministro dell’Infelicità,
la ricordo ancora invocare
posti divisi sui tramvai di Milano,
la protezione della Beata Vergine,
e nessun artista ammutinarsi
a tanta imbecillità.
Invitto, infecondo ministro di tutto,
pensi bene all’odio
che non cade sulla pubblica strada,
ma germina nei mal di pancia
di piccoli nazisti dormienti.

Pensi altrettanto bene
al dolore pronto a chiudersi
sulle teste di chi non ha suolo,
nemmeno una pietra su cui
posare il capo nell’ora del riposo.
Mi chiedo, Signor Ministro,
quale sia stato
il sondaggio autoerotico
che l’ha messa al mondo.

Gli inverni in questa Repubblica
sono stati sovente lunghi e rigidi.
Nella clausura della solitudine,
nell’imposizione di false benedizioni,
nascono aborti.
Ricordi, Signor Ministro,
i pieni poteri terminano da sempre
a Piazzale Loreto, appesi per i piedi.

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. . . una rivelazione sterile nell’ombra-luce:
un cielo pietoso del ritorno ……..

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